Le tradizioni di San Giovanni

18.06.2023

La notte di san Giovanni è considerata una notte "magica", detta anche la notte delle streghe, ma senza andare troppo lontano e pensare chissà cosa, andiamo a vedere come e perché si è conquistata questa fama.

Il 24 giugno si festeggia San Giovanni, tre giorni dopo il Solstizio d'Estate (inizio ufficiale della stagione estiva) che in genere è il 21 giugno.

Possiamo notare che c'è una stretta corrispondenza con i giorni invernali. Infatti il 24-25 Natale segue di tre giorni il Solstizio d'Inverno (inizio ufficiale della stagione invernale).

Sono dalla notte dei tempi due date molto importanti che vedono il giorno più lungo dell'anno e il giorno più corto dell'anno, anche se il detto popolare lo sposta indietro al 13, giorno di santa Lucia.

Al di là di ogni credenza religiosa, e ancora prima, la Natura stessa celebra i suoi cicli, il passaggio delle stagioni, il rinnovarsi della vita.

L'Estate rappresenta il massimo dell'espansione, dell'energia Yang, del fuoco e del caldo.

Per affrontarla al meglio è bene quindi prepararsi in modo adeguato.

Ti racconto ora di due tradizioni popolari nate per questo scopo e ancora in voga, un po' per curiosità e anche perché piacevoli e simpatiche da fare.



L'ACQUA DI SAN GIOVANNI

Alla vigilia di san Giovanni, quindi il giorno 23 giugno, si raccolgono erbe aromatiche e fiori profumati di stagione, scegliendoli belli e in salute.

Sono le piante che rappresentano al meglio i rimedi e le proprietà adatte per questo periodo.

Molte di queste erbe potresti averle già sul balcone di casa, o trovarne facilmente in giro. Evita assolutamente quelle del supermercato o del mercato, che potrebbero provenire dai frigoriferi.

E' facile trovare qualche foglia d'alloro da una siepe, un po' di rosmarino dal vaso della vicina (con il suo permesso). I fiori puoi raccoglierli anche lungo la strada o in un prato, andranno benissimo i fiori selvatici di stagione, quello che offre il momento.

La prima cosa importante di questa tradizione è proprio la raccolta, l'andare per prati, nel verde, passeggiare all'aria aperta e stare tra le piante, assaporare questi momenti di ritorno alla natura.

Riporto qui un piccolo elenco di erbe e fiori che si potrebbero trovare in questo periodo, anche se la loro presenza dipende molto dalla latitudine in cui ti trovi e quest'anno dal clima schizofrenico…

Le erbe

Alloro, Basilico, Citronella, Cumino, Dragoncello, Finocchio selvatico, Maggiorana, Melissa, Menta, Origano, Salvia, Timo

I fiori

Fiori di agrumi, Achillea, Altea (malvone), Angelica, Arnica, Artemisia, Borragine, Calendula, Camomilla, Cicoria, Elicriso, Erisimo, Eufrasia, Fiordaliso, Ginestra, Iperico (Erba di San Giovanni), Lavanda, Malva, Margherita, Nasturzio, Pervinca, Pisello odoroso, Rosa, Tiglio, Verbena, Violetta.

Raccogli quindi fiori e foglie senza sgualcirli troppo e quando sei a casa mettili in una bella ciotola capiente, una bacinella o un'insalatiera andranno benissimo. Versaci un po' dell'acqua più pura e di alta vibrazione che hai (io uso sempre acqua diamante), in ogni caso NO all'acqua in bottiglia, meglio quella del rubinetto. 

Tieni il tutto all'ombra in un posto fresco, dopo il tramonto aggiungi ancora un po' d'acqua e metti la ciotola all'aperto. L'ideale sarebbe una terrazza o un giardino, in mancanza andrà bene metterla in balcone o su un davanzale dove sia sicuro che non cada.

Al mattino successivo ritira la ciotola che avrà raccolto la "rugiada di san Giovanni", l'acqua sarà profumata degli effluvi di erbe e fiori. Filtra e usa l'acqua per lavare mani, viso, occhi.

Per tradizione è un'acqua "miracolosa" che ha raccolto tutte le proprietà delle erbe e possiede le caratteristiche purificanti e guaritrici delle stesse.

IL MIO CONSIGLIO

tieni da parte un po' di quest'acqua e spruzzala nell'ambiente! Potrai usarla ancora per qualche giorno.

Se poi avrai la fortuna di avere un albero di noce potrai preparare in questo giorno un magnifico nocino, e questo sì che è curativo e di buon augurio!



BARCA DI SAN PIETRO o DI SAN GIOVANNI

Il nome varia a seconda del giorno in cui viene fatta, in alcune zone è una tradizione legata a san Giovanni e in altre a San Pietro, per cui si fa la notte tra il 28 e il 29 giugno.

Il procedimento comunque è lo stesso: alla sera si prende una bella caraffa di vetro e si riempie di acqua. Dentro si fa colare l'albume di un uovo e si lascia "alla serena" cioè all'aperto, come la bacinella con i fiori e le erbe.

Al mattino l'albume avrà formato dei filamenti simili alle vele di una nave, più o meno ampie. Una buona ampiezza e altezza delle vele era considerata il miglior auspicio.

Dalla tradizione contadina il risultato era legato al raccolto della stagione, mentre le ragazze vedevano indizi per un futuro matrimonio e il suo esito.

Questa pratica ha una certa somiglianza con la "Limpia de huevo", la Pulizia con l'uovo della tradizione sudamericana. Si ritiene che l'uovo possa essere una manifestazione immediata. Si passa l'uovo lungo il campo energetico della persona, vedendolo come una spugna che assorbe tutte le impurità e i malesseri, poi si rompe l'uovo e a seconda di cosa si trova al suo interno si vede qual era il problema - ormai risolto - che causava malessere alla persona.

Prendiamo quindi un bell'uovo e facciamo la nostra pratica.

IL MIO CONSIGLIO

Tieni l'uovo intero tra le mani e concentrati all'interno di te, in modo da trasmettere all'uovo quello che c'è dentro di te. Visualizza qualcosa di bello, il tuo obiettivo, il tuo sogno, o un ricordo che accenda in te la bellezza e la gioia.

Non esprimere un desiderio, ascolta semplicemente la sensazione altissima di gioia pura che provi.

Versa lentamente l'albume nell'acqua, pensando di versare quella gioia e quella bellezza nell'acqua del tuo domani.

La mattina del 24 osserva bene il tuo uovo da tutte le angolazioni.

Oltre a vedere se si sono formate le vele, osserva anche dall'alto se è presente un'immagine.

Scatta qualche foto.

Poi fammi sapere!



© 2023 Carla Pellegrini

Foto dal web

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