Dolce Letargo

13.11.2022

L'Autunno ci invita a ricentrare le energie al nostro interno, a riposare e riflettere con calma.

Le ore di luce pian piano diminuiscono, mentre l'aria perde il calore dell'estate e si fa più fresca, accompagnata dai venti e dall'umidità delle giornate di pioggia.

In Natura tutto si ritrae: la linfa degli alberi non alimenta più le foglie, che ingialliscono e cadono, gli animali hanno già preparato e rifornito le tane e ricercano la vicinanza e il tepore dei loro simili.

Per chi di noi segue i ritmi naturali, è normale e molto utile assecondarli. Dedicare più tempo al riposo, alle attività che nutrono la gioia e la condivisione, agli amici, alla cura della casa e della dispensa. E' un tempo che induce a riflettere, obbliga a fermarsi o rallentare, e in particolare quest'anno a FARE I CONTI CON SE STESSI.

In Natura tutto è funzionale, l'autunno prepara all'inverno, per poi ricominciare a fiorire in primavera e portare frutti in estate. C'è un tempo per ogni cosa e voler fare diversamente è come nuotare contro corrente: si fa tanta fatica e si rischia di non ottenere nulla.

Imparare a fluire secondo natura, con la Natura, ci dà forza, ci sostiene e ci nutre, e lo fa in armonia, come ogni cosa fatta dalla Natura è sorprendentemente perfetta, in sintonia e in sinergia con tutte le altre. Basta cominciare a osservare intorno a noi, ad ascoltare i messaggi che il nostro corpo ci manda in continuazione. Cominciamo a fidarci di più di noi stessi, perché solo noi possiamo sapere/sentire cosa è meglio per noi!

Pensiamo che il LETARGO in natura sia dormire e risvegliarsi dopo mesi, ma non è così. E' godersi il tepore della tana e della famiglia, smangiucchiare quando si ha voglia e sgranchirsi le gambe, ma senza grandi sforzi. E' annusare l'aria frizzantina e sentire quel brivido piacevole nella schiena e tornare al calduccio...

Questo calore lo abbiamo ricreato da secoli con il Natale e lo ricerchiamo ogni anno, all'inizio dei primi freddi.

"Non vedo l'ora che sia Natale, con le lucine, i regali e tutte le cose buone da mangiare..."

Ti sembra familiare? 😉


Come vivere al meglio questo periodo?

* Innanzitutto evitare o ridurre in più possibile attività che ci richiedono sforzo e fatica, anche mentale, e comunque ridurle all'essenziale: ok al lavoro e a qualche attività extra, ma non sobbarcatevi di impegni in più. 

* Prenderci cura di noi: goderci in pace o prenderci più tempo per quelle attività che normalmente ci fanno sentire "pigri": stare un po' di più a letto a sonnecchiare quando possiamo, prenderci cura del nostro corpo, con delicatezza e attenzione, come se fosse quello di un bambino!

* Mangiare cibi coccolosi e riscaldanti: zucca, minestre e zuppe per mantenere l'idratazione e fare scorta di vitamine per l'inverno.

* Dedicarci a qualche attività creativa piacevole e non troppo impegnativa da fare in casa: va bene leggere, scrivere, disegnare e colorare, qualsiasi hobby con filati e lane che richiamano il calore e la morbidezza, cucinare e preparare conserve.

* Svecchiare, togliere ciò che è vecchio e inutile per far posto al nuovo. Questo è tipico delle influenze di questo periodo, la nostra "tana" deve essere il più accogliente possibile e su misura per noi. Va bene quindi fare con calma pulizie e riordino, magari mettendo un sottofondo di musica piacevole e bevendo una buona tisana.

*FARE PACE CON SE STESSI. Non c'è niente di sbagliato in noi. Se questo periodo ci fa vedere tutte quelle cose "vecchie e inutili" non solo intorno a noi ma anche dentro di noi, è per permetterci di esserne consapevoli e scegliere finalmente di liberarcene! La Natura è una madre per tutti, ogni cosa che fa è un invito, come una mamma spinge delicatamente i cuccioli a stare dritti sulle loro zampette, a imparare e andare fuori nel mondo. E in fondo noi esseri umani restiamo sempre un po' cuccioli, perché abbiamo ancora così tanto da imparare...

* Cominciare ad accendere le "lucine" del Natale, a far luce dentro di noi!


E tu, come stai vivendo questo periodo di invito al riposo e alla riflessione?



testo e immagini © 2022 Carla Pellegrini

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